CD

Beppe Barbera "Solo" Tracce ritrovate (2024)

Musicisti
Beppe Barbera, pianoforte

I brani di questo cd, sono stati registrati tra il 2011 e il 2012. Alcune tracce erano già presenti in un album uscito in quel periodo condiviso con il trombettista Alberto Mandarini. Ho pensato di pubblicare ora le versioni per solo pianoforte, aggiungendo altri brani non presenti nel lavoro precedente. Riascoltando oggi quelle registrazioni, ho pensato fosse giusto far conoscere a chi avrà il piacere di ascoltare, il lato più solitario, intimo del mio rapporto con la musica e il pianoforte. Sono tutte mie composizioni salvo un doveroso omaggio alla tradizione del jazz. Grazie, buon ascolto

Beppe Barbera febbraio 2024

 


Good Vibes Trio "Three Little Guys" (2020)

Musicisti:
Beppe Barbera, pianoforte e arrangiamenti
Maurizio Amato, basso elettrico
Lorenzo Barbera, batteria & vibrafono

Il nostro secondo lavoro discografico si pone in continuità con il precedente, Sunday morning (uscito nel
2016), pur segnando un'evoluzione e introducendo alcune novità.
Quasi tutte le composizioni sono nostre. Inoltre, la registrazione presenta due arrangiamenti di derivazione classica: Pavane di Gabriel Fare e il tema del Terzo Concerto per pianoforte e orchestra di Sergej Rachmaninov. Sfumature e riferimenti classici erano già presenti nel nostro lavoro precedente, ma questa volta abbiamo cercato di entrare in relazione con due grandi compositori della storia della musica.
Altra importante novità è la presenza di due ospiti, su due brani: Bruno Martinetti alla tromba e Didier Yon al trombone.
Un tocco di funk, qualche sfumatura classica e soprattutto la sensibilità, le esperienze di vita e musicali di ognuno di noi. Buona musica.

 


Good Vibes trio "Sunday Morning" (2016)

Musicisti:
Beppe Barbera, pianoforte e arrangiamenti
Maurizio Amato, basso elettrico
Lorenzo Barbera, batteria & vibrafono

"Sunday Morning" - Domenica mattina... relax, no stress, gioia, libertà... quale concetto migliore per esprimere lo stato ideale del musicista durante una sua performance. Il brano e l'intero album rispecchiano appieno questo concetto. I tre musicisti infatti dialogano, si ascoltano, scherzano e si divertono proprio come tre amici in una soleggiata domenica mattina.
Lorenzo

"Sanna & M." (jazz waltz) e "Marta & L." (ballad), risentono della matrice jazzistica. "K's Rondò" pur in un contesto armonico prettamente jazz, occhieggia alla storica forma classica. "Bug's" è una mescolanza di colori classico/ contemporanei e barocchi con una parte centrale di improvvisazione aleatoria. "Interface" è una composizione di Hank Jones che il trio ha riadattato con sonorità più funky. Maurizio e Lorenzo hanno dato a tutto ciò il colore e l'energia della gioventù. Con sapienza. Bello.
Beppe

"Green Spiral" - Il nulla. Dal brodo primordiale ha origine la vita, la natura (basso) e gli esseri vi venti (vibrafono). L'essere umano (pianoforte) fa la sua comparsa in perfetta armonia, ma lo sviluppo della società e della tecnologia crea delle dissonanze nell'equilibrio dell'ecosistema che conducono ad un inesorabile declino. La natura si ribella portando il caos (batteria) e alla fine di tutto, lasciando solo il nulla. Infine, dal brodo primordiale, ritorna la vita.
Maurizio

 


Beppe Barbera "solo & duo" (2012)

Musicisti:
Beppe Barbera, pianoforte
Alberto Mandarini, tromba e flicorno

Note di copertina:
Il lavoro pubblicato è una scelta di registrazioni effettuate nel maggio 2011 e l’idea iniziale era di fare tutto in solitudine. Una raccolta di mie composizioni nate da riflessioni, pensieri, meditazioni sulla musica e la vita. Poi però ha prevalso la consapevolezza di condividere in parte tutto ciò con qualcuno che potesse dare ancor più risalto al carattere intimistico e di ricerca di alcuni brani proposti. Alberto Mandarini è musicista colto e genuino. Lirico, appassionato ma anche incisivo e tagliente quando necessario. La persona giusta. Molti di questi brani nascono in ambito cinematografico. Spesso nel corso degli anni ho compiuto musicazioni dal vivo di film muti. Tre titoli di quest’album sono derivazioni di questa esperienza. Tema di Giovanna è ispirato a “La passion de Jeanne” di Carl Theodor Dreyer. Le strade del Bazar deriva dal documentario “Sul tetto del mondo. Viaggio di S.A.R. Il Duca degli Abruzzi al Karakorum” di Vittorio Sella. Theme from the Gold Rush è stato il motivo conduttore de “La febbre dell’oro” di Chaplin. Gli altri brani hanno origini diverse, molto legate a esperienze di vita.
Ho voluto inserire anche due brani di altri autori da me reinterpretati in omaggio alla musica che amo: Pannonica di T. Monk e Do You know what it means (to miss New Orleans), un gioiello del jazz tradizionale che ascoltai per la prima volta nell’interpretazione di Billie Holiday.
Beppe Barbera


Beppe Barbera trio C.d.K. (2012)

Musicisti:
Beppe Barbera, pianoforte
Gianni Virone, sax soprano e clarinetto
Matteo Ravizza, contrabbasso

Note di copertina:
Questo album contiene musica di recente composizione e altra di derivazione più… antica. Mi riferisco in particolar modo alla Blob Suite. Mon Dieu!, Toast e Quoi? erano brani presenti in un cd registrato nel 2001 con uno splendido quintetto al quale vorrei dedicare questa rivisitazione in forma di suite. I miei giovani partner attuali, Virone e Ravizza, dopo aver ascoltato l’album hanno espresso il desiderio di suonare quei brani. Per me è stato una grande soddisfazione e con piacere li riproponiamo. Anche “Il Profumo” ha qualche anno di vita ma, come si dice, era rimasto nel cassetto. E’ ispirato al celebre romanzo di Patrick Süskind. Totalmente nuove invece le altre composizioni: Romæ, altra suite in quattro movimenti dedicata alla “città eterna” e C.d.K. che da il nome all’album. Speriamo che tutto ciò possa essere di gradevole ascolto.
Beppe Barbera


Beppe Barbera quartet "Live in Bergamo" (2004)

Musicisti:
Beppe Barbera, pianoforte & arrangiamenti
Roberto Regis, sassofoni
Alessandro Maiorino, contrabbasso
Enzo Zirilli, batteria

Note di copertina:
Alcune composizioni di Michel Legrand sono il filo conduttore di questo album registrato dal vivo al Byron club di Bergamo.
Pensato inizialmente per quartetto con cantante, in questa circostanza il progetto è espresso nella sola forma strumentale.
Gli arrangiamenti, piuttosto strutturati, si aprono a situazioni più libere.
La musica di Legrand è l’apoteosi della tonalità tenuto conto delle continue modulazioni segnate da linee melodiche varie e complesse. L’inserimento di episodi modali e free modifica in qualche modo questa tendenza dando ai brani connotazioni inaspettate.
E fin qui le osservazioni tecniche… L’ascolto della registrazione (non preventivata) del concerto, ci ha invece stupito per l’energia espressa e le emozioni che trasmetteva.
Il jazz dal vivo ha un fascino diverso.
Capitano serate che vale la pena documentare.
Almeno a nostro parere!


Donatella Chiabrera Quintet "Omaggio a Michel Legrand" (2001)

Musicisti

Donatella Chabrera, voce
Roberto Regis, sax contralto & soprano
Bappe Barbera, pianoforte e arrangiamenti
Alessandro Maiorino, contrabbasso
Enzo Zirilli, batteria

Note di Copertina

Questo progetto nasce dall'idea precisa di rendere un doveroso omaggio a Michel Legrand, raffinato e originale compositore francese - illustre esponente del jazz internazionale - in grado di cogliere con incredibile profondità l'essenza di questa arte. Fra isuoi numerosi brani, delicato equilibrio di fantasia e consapevolezza, ne ho scelti alcuni che mi sono sembrati particolarmente rappresentativi: quattro canzoni francesi e quattro standard classici, oltre ad un brano strumentale, tutti arrangiati da Beppe Barbera, valido musicista e amico, con li quale ho iniziato a "cantare li jazz" e collaboro ormai d a svariati anni. Essendo questa la mia prima esperienza discografica ho voluto fare qualcosa di veramente speciale, spero vi piaccia e spero anche che Monsieur Legrand non si arrabbi: iI mio è un omaggio rispettoso e umile! Adoro cantare la sua musica perché la sento molto vicina al mio modo di essere.

Donatella  Chiabrera

 


Sono amica di Donatella da parecchi anni; condividiamo l'amore per questa musica; la ritrovo in questa incisione cosi com'è: riconosco la sua personalità, la sua forza e delicatezza insieme, la sua indipendenza e la raffinatezza delle sue scelte. lI repertorio è molto sofisticato, vario e d arduo per la voce; i brani sono abilmente arrangiati da Beppe Barbera pianista di altissimo livello che dirige tutta la musica con maestria.
Donatella affronta ogni brano con intelligenza e grande fascino: avvertiamo a volte una vocalità sinuosa, intrigante, piacevolmente acerba per contrastare la robusta presenza ritmica di una band di grande livello.
Altre volte la cantante affronta atmosfere intensamente pittoriche con un timbro fumoso ed evocativo da grande interprete.
L'été Picasso e l'été 42 sono due piccoli capolavori in bilico tra sofisticato cabaret e sognante ritratto contemporaneo, dove Donatella dimostra con leggiadra ironia il suo temperamento

Tiziana Ghiglioni


Blob quintet "Mon Dieu!" (2001)

Musicisti:
Beppe Barbera, pianoforte
Roberto Regis, sassofoni
Gianluca Petrella, trombone
Alessandro Maiorino, contrabbasso
Enzo Zirilli, batteria

Note di copertina:
"Blob"un nome, una garanzia.
Come succede spesso, la ricerca di una denominazione per un gruppo fa scatenare la fantasia.
E nel mare delle proposte più impensate emerge improvvisamente qualcosa che piace a tutti, qualcosa che……suona bene.
Già…… questo è il punto! DEVE suonare bene come la musica che si propone.
Se no che stiamo qui a fare! Credo di poter affermare che il contenuto di questo cd sia originale.
Gli stimoli vengono da più direzioni: dalla musica contemporanea, dal folk, dal rock e spesso la libertà espressiva più radicale da vita ad un dialogo aperto alle soluzioni più imprevedibili.
E naturalmente, un pizzico di follia.... che non guasta mai!
Ovviamente la fonte principale resta il JAZZ: la più stupefacente espressione artistica del '900.
Quella che più d'ogni altra ha saputo rinnovarsi, trasformarsi, trasfigurarsi in continuazione, grazie alle più geniali personalità musicali.
Qualche esempio? Thelonious Monk, Carla Bley, Steve Swallow …….Non ho citato a caso questi nomi.
Li ritengo "responsabili", almeno in parte, del nostro lavoro. Di Carla Bley suoniamo "Major", trascritto e riarrangiato dopo aver sentito la splendida esecuzione in duo con Swallow.
Costruito su una serie di triadi maggiori sulle quali si sviluppano il tema e le improvvisazioni, il brano è caratterizzato da un continuo rincorrersi di cambi di tempo: 7/4, 6/4, 3/4, 4/4…... Una corsa ad ostacoli…….Geniale! Si tratta dell'unico brano che non sia un original, a parte Valse breve richiamo ironico ad un motivo popolare valdostano.
Anche Monk fa capolino nel tema che dà il titolo a questo lavoro.
La prima volta che Roberto Regis ascoltò "Mon Dieu!", propose di cambiarne il titolo in Monk Dieu tanto gli sembrava evidence…..pardon…… evidente il richiamo a Thelonious.
Ma ahimè, il brano era già depositato in Siae e così rimase…..."Quoi?" (Cosa?! ….Come quando si cercano risposte a qualcosa o qualcuno che non si è capito …) è stato ispirato da un immaginario…dialogo tra sordi! Cosa abbastanza consueta di questi tempi. Una breve introduzione ci presenta due sordi (soprano sax e trombone) che tentano inutilmente di dialogare.
Il terzo interlocutore, (un "ostinato" pianoforte) dopo una serie d'inutili tentativi prende il sopravvento e conduce i due sulla retta via! "Stations visions #2", un avvicendarsi di accordi maggiori e minori, cerca di raccogliere alcuni stati d'animo e gli alterni umori delle vite di passaggio che spesso respiriamo e sfioriamo nelle stazioni.
La melodia è per alto sax e trombone all'unisono.
"Your Lovely Eyes" è dedicato ad una splendida ragazza dagli occhi incredibilmente belli.
Che c'è di male! Quale musicista non ha dedicato almeno una volta un suo brano ad una fanciulla.
I jazzisti sono forse diversi? Il valzer "Toast" è un inno alla melodia.
Il tema iniziale si sviluppa su base ternaria swing della batteria con i fiati che a turno eseguono i due temi principali senza armonie. Quando queste fanno il loro ingresso, il carattere orchestrale del brano prende il sopravvento.
Un'improvvisazione collettiva libera da schemi armonici e formali porta il brano in terre lontane ed inesplorate.
I musicisti dialogano sulla base di un breve riff ritmico/melodico. "L'île des rêves" è la rappresentazione di un sogno.
Un sogno ambientato in un'isola dove niente e nessuno si frappone al dispiegarsi della più completa felicità. Un posto dove non esistono condizionamenti, preconcetti…..
Un luogo dove il colore della gioia non è offuscato dalle tenebre dell'invidia. Un sogno…….. Buon ascolto! Ah! Dimenticavo i ringraziamenti…… Un sentito, caloroso, intenso, devoto ringraziamento alla MUSICA……


Beppe Barbera "Day Dreams" (1999)

Musicisti:
Beppe Barbera, pianoforte e arrangiamenti
Paolo Ravaglia, clarinetti
Paolo Franciscone, batteria

Note di copertina:
Afferma Edgar Allan Poe: "coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte".
Se ciò è vero, la ricerca musicale che abbiamo effettuato insieme assume un ruolo particolarmente significativo.
Nelle elaborazioni dei brani che compongono questo album, improvvisazione e scrittura si alternano compensandosi vicendevolmente.
Lo stesso Poe, abilissimo nel giocare tra reale e irreale, fantasia e sogno ha ispirato la composizione di Berenice, dal racconto omonimo intriso di amore, follia e stati d'animo angoscianti.
Abbiamo attuato la nostra ricerca anche tramite la trasposizione sonora di suggestioni raccolte dalle visioni di alcune pellicole del cinema muto, poiché il cinema è sogno, illusione e "non vi è altro di reale nè altro di sostanza al mondo che le illusioni" (G. Leopardi: Zibaldone).
Due cortometraggi, The Count di Charlie Chaplin e Day Dreams di Buster Keaton, hanno suggerito commenti musicali molto personali, non di rado "contro" le immagini.
Epistrophy ha evidenziato, a nostro avviso, l'aspetto delirante del dialogo strumentale, intriso di ripetitività e dissonanze irrisolte.
Sensazioni e sentimenti talvolta impalpabili (La Douleur, Le Silence, Dear Old Monique) hanno offerto stimoli concretizzati in suggestioni di estrema liricità e dolcezza.
Per questo motivo non poteva mancare Prelude To A Kiss, delicato omaggio al Duca, ultima visione gradevole prima dell'incubo allucinante che la Tammuriata Nera impone al temerario ascoltatore-sognatore. La scelta dell'organico strumentale, in relazione alla ricerca musicale effettuata, tende a valorizzare gli aspetti coloristici, timbrici e dinamici e proietta verso dimensioni sonore in cui le ombre diventano realtà.